Possiamo dire "cuoco" e "cuoco", ma per un uomo moderno con un genere maschile, le parole "cuoco" hanno già delle difficoltà. Questa parola è più antica e una volta aveva una versione maschile di "cuoco". Cosa significa la parola? Qual è il suo significato? Chi fu chiamato cuoco in Russia? Quali errori e miti storici sono associati a questa parola? Tutto questo sarà discusso nell'articolo.
L'origine della parola "cuoco", il suo significato, definizione
Le seguenti interpretazioni della parola sono riportate nei dizionari:
- nel dizionario Ozhegova S.I. e Shvedova N.Yu. Un "cuoco" è un servo in una cucina che prepara il cibo;
- nel dizionario dei sinonimi sono indicate tali parole sostitutive: cameriera, cuoco, cuoco, padella, straccio, cameriera, armatura, cuoco;
- nel dizionario D. Us. di Ushakov, "cuoco" è una governante che cucina piatti;
- nel Dizionario accademico piccolo, questo è un lavoratore che cucina, un cuoco.
Si ritiene che la parola derivi dal polacco "cuoco", che significa "cuoco", "cuoco". È presente in ucraino, ceco, polacco.
Chi fu chiamato cuoco in Russia
Nel diciannovesimo secolo, era di moda in Russia invitare i francesi, che si definivano "cuochi" in stile francese, ad assicurarsi case per cucinare, ma i signori russi li chiamavano "cuochi". Nel dizionario Dahl V.I., "cuoco" è una persona appositamente addestrata che cucina il cibo.
I servi o le donne mercenarie, che erano chiamati cuochi per abitudine, erano preparati per i domestici. Va notato che nel diciannovesimo secolo la parola "cuoco" era già obsoleta e non era usata nei discorsi, ma "cuoco" era ancora abbastanza attivamente usato nella lingua parlata.
Quei signori che non potevano permettersi specialisti francesi erano preparati dal servo e se non cucinava peggio dei cuochi d'oltremare, veniva orgogliosamente chiamata "cuoca" o "cuoca".
Un cuoco che preparava il cibo per i maestri si chiamava bianco e per il servo si chiamava nero. Ne consegue che l'espressione "cuoco nero" non ha nulla a che fare con il misticismo. Questo concetto è usato da Tolstoy L. N. nel romanzo "Anna Karenina".